Mentre sulle città e le pianure si addensano nebbie cariche di smog, che riducono la possibilità per i nostri ragazzi di effettuare attività fisica all’aria aperta, sulle cime dei monti compaiono le nevi, schiudendo le porte ad una nuova disciplina sportiva. Siamo in inverno, stagione ideale per tutti i genitori che, amando lo sci da discesa o da fondo, vogliono far avvicinare anche i figli a questa disciplina. Stagione ideale anche per i bambini, per l’alone di magia che circonda quest’evento meteorologico, questa caduta di freddi fiocchi di cotone dal cielo.
La pratica degli sport invernali è seguita in Italia da milioni di persone, tra cui molti bambini. Entrambe le sue specialità principali, discesa e fondo, possono essere proficue per loro.
Sono infatti degli sport completi, che coinvolgono l’intera muscolatura corporea, ed in più permettono ai bambini di trascorrere alcune ore o alcune giornate in ambienti assolutamente non inquinati. Perciò sono consigliati anche ai bambini allergici, che possono trarre giovamento da uno sport esercitato in un ambiente con l`aria pura. Le età consigliate per l`inizio di questi sport sono diverse.
Indicativamente possono essere fissati i sei anni per lo sci da discesa, gli otto anni per lo sci da fondo, che richiede una maggior fatica muscolare e quindi un fisico più maturo. Già prima di queste età possono comunque essere praticate altre attività motorie sulla neve, dalle passeggiate alle discese con slittino.
Come tutti gli sport di contatto, anche lo sci da discesa, oltre agli innegabili benefici, ha una certa quota di rischio di effetti collaterali, rappresentati prevalentemente dalla possibilità di lesioni, causate soprattutto dall’impatto contro superfici o persone. La stessa superficie delle piste da sci, gli eventuali ostacoli presenti ai lati, la folla di gente che spesso intasa le piste, possono rappresentare dei fattori di rischio, per minimizzare i quali sono utili alcuni semplici consigli.
Innanzi tutto… il casco: reso obbligatorio per tutti i minori di 14 anni dal Decreto Legge del 28 febbraio 2003, è il fattore di protezione più importante, e deve essere sempre fatto indossare ai nostri ragazzi. Esso riduce nettamente gli effetti di un possibile trauma cranico, rendendo spesso innocue anche cadute o scontri altrimenti pericolosi.
In secondo luogo… il tipo di pista: le diverse difficoltà delle piste sono ben segnalate. Non cerchiamo di strafare, e facciamo sciare i bambini su dei tracciati adatti alle loro reali possibilità, magari chiedendo consiglio ad un maestro. Eviteremo così inutili rischi, e li faremo divertire maggiormente.
Ed ancora…l’affollamento: più è alto il numero di persone su una pista e più aumenta il rischio di collisione, per incapacità nostra o altrui. Cerchiamo quindi di preferire gli orari e le piste meno affollati, di modo che eventuali errori di controllo degli sci o di traiettoria dei nostri bambini non si concludano con delle collisioni tra sciatori. Cerchiamo inoltre delle piste in cui siano ben differenziate le zone riservate allo sci e quelle deputate ad altre discipline, quali lo snowboard o gli slittini. Queste suddivisioni sono ormai presenti nella maggior parte delle stazioni sciistiche, non sarà difficile trovare quanto fa al caso nostro.
Infine… la durata dello sforzo fisico: quanto maggiore è il tempo dedicato allo sci, tanto più aumenta, in maniera esponenziale, il rischio di incidenti. Dopo una o due ore al massimo, specie nei bambini più piccoli, la fatica ha il sopravvento, rendendo oltremodo difficoltosa la sciata. Cerchiamo quindi di non affaticare troppo i bambini, interrompendo l’attività dopo tale periodo. Seguendo questi semplici consigli ridurremo al minimo il rischio di lesioni, e potremmo godere appieno di questo sport.