Il secondo mese di gravidanza, che comprende indicativamente il periodo che va dalla quinta all’ottava settimana gestazionale, si presenta come una fase piena di emozioni, spesso contrastanti. È in questo periodo che la donna scopre la gravidanza, attraverso i primi sintomi – come il ritardo mestruale – e il test di gravidanza. Queste settimane fanno parte del primo trimestre: l’embrione passa dalle dimensioni di un seme a quelle di un lampone e l’utero materno inizia il suo accrescimento. La donna può notare i primi cambiamenti del corpo, chiedendosi talvolta quale siano fisiologici e quali invece possano rappresentare un campanello d’allarme. Scopriamo insieme gli aspetti principali del secondo mese di gravidanza.
Il secondo mese di gravidanza, per le donne che hanno un ciclo regolare, ha inizio con la constatazione del ritardo della mestruazione. I primi sintomi della gravidanza possono comparire, in alcuni casi, a partire dall’impianto dell’embrione, già nel corso della quinta settimana gestazionale. È proprio questo il momento ideale per fare un test di gravidanza, che rileva l’ormone hCG prodotto dall’embrione dopo l’impianto. La donna scopre di essere incinta e si avvia un percorso di conoscenza e consapevolezza della sua nuova condizione: il corpo cambia e subisce modificazioni più o meno repentine.
In questa fase la gestante può avere la cosiddetta perdita da impianto, un lieve sanguinamento di breve durata che può inizialmente essere scambiato per la mestruazione. Sono tre gli ormoni che inducono i primi cambiamenti fisiologici nel corpo della donna, seguiti da disturbi più o meno importanti, ovvero: il progesterone, gli estrogeni e l’hCG.
I primissimi sintomi riferiti più di frequente sono:
È bene però ricordare che ogni gravidanza è una storia a sé e che, nonostante l’avvio regolare della gravidanza, la gestante potrebbe non accusare alcun sintomo.
Durante il secondo mese di gravidanza, soprattutto nell’ultima fase, i cambiamenti possono essere tanti, ma ogni donna presenterà un quadro molto variabile. Non per tutte infatti la gravidanza comporta disturbi particolari. In linea generale, alla fine del secondo mese sono riscontrabili sintomi che coinvolgono organi diversi. Ecco alcuni esempi:
Altri sintomi di gravidanza che si potrebbero riscontrare durante il primo trimestre includono: stanchezza, affaticamento, malumore, sbalzi d’umore, crampi lievi all’addome, perdite vaginali chiare.
I disturbi tipici descritti finora del secondo mese di gravidanza non devono creare allarmismi. Esistono però delle situazioni in cui questi possono essere invalidanti e compromettere il benessere psicologico e fisico della donna. In questi casi, consultarsi con il professionista di riferimento è importante, per escludere problematiche specifiche e individuare un eventuale trattamento. Spesso, infatti, pochi e semplici consigli sulle modificazioni dello stile di vita rappresentano la soluzione ai disturbi del secondo mese di gravidanza. Per quanto riguarda la nausea nel corso delle prime settimane, ad esempio, si può rivedere la dieta e avere indicazioni su come intraprendere una dieta più sana ed equilibrata, fare pasti piccoli e frequenti, idratarsi adeguatamente e mantenere posture corrette dopo i pasti.
Le prime settimane possono creare paure ed emozioni contrastanti. I dati statistici parlano di una probabilità di circa il 25% di aborto nelle prime 12 settimane di gestazione, tasso che diminuisce progressivamente nelle settimane successive. Esistono dei fattori di rischio, ma in circa la metà dei casi non è possibile individuare una causa specifica. I sintomi dell’aborto spontaneo nel secondo mese di gravidanza non sono sempre chiari e nel primo periodo potrebbero essere confusi con la comparsa delle mestruazioni. La sintomatologia più ricorrente comprende infatti perdite ematiche accompagnate talvolta a dolore addominale. È bene ricordare però che in gravidanza possono comparire perdite vaginali fisiologiche e che, in caso di dubbi, solo il medico potrà fare una diagnosi.
Di cosa preoccuparsi quindi in queste prime otto settimane? I sintomi da riconoscere e che meritano un immediato approfondimento sono piuttosto chiari: perdite di sangue vaginali, dolori come crampi forti all’addome o a livello lombare, malessere importante con tachicardia, vertigini, svenimento.
Durante il secondo mese di gravidanza, il corpo della donna subisce un cambiamento fisiologico dovuto principalmente agli ormoni. In particolare, il progesterone può causare disturbi che inducono la gestante a rallentare i propri ritmi, a sentirsi più stanca e affaticata.
Ecco come cambia il corpo in queste prime settimane: può esserci già un lievissimo aumento del peso corporeo, dovuto principalmente alla ritenzione idrica causata dal cambiamento ormonale; il seno può risultare, in alcuni casi, particolarmente teso e dolente al tatto. Dal punto di vista fisico, non è ancora palese la gravidanza. Ciononostante la donna può avvertire i cambiamenti sul proprio corpo fin dalla scoperta della gestazione, se non addirittura prima di saperlo attraverso il test. Comprendere la causa dei cambiamenti del proprio corpo può infondere serenità nella donna che scopre di essere incinta, al fine di distinguere le situazioni che rientrano nella fisiologia da quelle che richiedono un’osservazione più accurata.
Durante il secondo mese di gravidanza l’embrione si trasforma piano piano in feto, fino a diventare della misura di circa 2 cm. In queste settimane comincia l’organogenesi (il primo sviluppo degli organi) e il cuore primitivo inizia a battere verso la sesta settimana gestazionale. La placenta non ha ancora piena funzionalità, ma si forma il cordone ombelicale. Il passaggio da embrione a feto ha ormai inizio.
L’agenda della gravidanza fisiologica pubblicata dal Ministero della Salute prevede una serie di controlli raccomandati, esami ed ecografie per controllare il benessere materno e fetale. Entro le 10 settimane gestazionali, tra il secondo mese e l’inizio del terzo mese di gravidanza, si raccomanda di individuare il professionista sanitario di fiducia che si occuperà di seguire la gestazione. Nel caso di una gravidanza fisiologica il professionista di riferimento può essere certamente l’ ostetrica/o in collaborazione con il medico di famiglia. Il primo controllo deve quindi avvenire in queste prime settimane per ricevere tutte le informazioni che servono e avviare il sostegno alla donna in gravidanza; l’ostetrica informerà la gestante dei benefici di legge per maternità e paternità, dei corsi di accompagnamento alla nascita, degli stili di vita raccomandati e della gestione dei sintomi e disturbi più comuni.
Cosa prevede la visita nel secondo mese di gravidanza?
Gli esami da eseguire nel corso del secondo mese di gravidanza sono specifici e rappresentano l’inizio del percorso:
Il secondo mese di gravidanza segna l’inizio della trasformazione del corpo materno, che ha bisogno di tempo per trovare un equilibrio a fronte dei numerosi cambiamenti. Sarà bene individuare il professionista che seguirà la gravidanza fin dal suo inizio, in modo da instaurare una relazione di fiducia e pianificare insieme l’agenda dei controlli. Questo rappresenterà un punto di riferimento per domande, dubbi e rassicurazioni. Al centro dell’assistenza, in queste settimane, vi è il benessere della donna che scopre di essere incinta.
Questa fase può essere molto delicata perché segna l’inizio di un’esperienza che potrebbe richiedere un adeguamento nello stile di vita della donna in merito all’alimentazione, ai ritmi della giornata e ad alcune raccomandazioni eventualmente da seguire (come smettere di fumare, evitare cibi crudi, astenersi dalle bevande alcoliche, idratarsi adeguatamente nel corso della giornata).
Abbiamo visto che i disturbi tipici del secondo mese indicano generalmente una risposta fisiologica allo stato di gravidanza. Questi sono soggettivi e la percezione non è universale
Non esiste solo un decalogo delle cose da fare e non fare in gravidanza perché ogni percorso presenta caratteristiche ed esigenze uniche, motivo per cui l’assistenza si basa anche e soprattutto sull’ascolto dei bisogni della donna.
Di cosa preoccuparsi quindi in queste prime otto settimane? I sintomi da riconoscere e che meritano un immediato approfondimento sono piuttosto chiari: perdite di sangue vaginali, dolori come crampi forti all’addome o a livello lombare, malessere importante con tachicardia, vertigini, svenimento.
Ostetrica e giornalista scientifica, lavora attualmente nella Sala Parto dell’Ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia, dove si occupa dell’assistenza al travaglio e al parto fisiologici e dell’assistenza neonatale e nel puerperio.