In qualità di Affiliato Amazon Uppa riceve un guadagno dagli acquisti idonei. Qui trovi una spiegazione più esaustiva.
Basta un attimo di distrazione o, a volte, solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato per essere coinvolti in un tamponamento con l’auto. Il primo pensiero va a nostro figlio, che avevamo messo in sicurezza nel suo seggiolino con le cinture allacciate. Ma come sappiamo se il seggiolino auto del bambino è sicuro? Quali caratteristiche ha un seggiolino auto affidabile?
L’uso dei sistemi di sicurezza in macchina è normato dall’Art.172 del Codice della Strada, che stabilisce che «I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini […].»
Errori comuni sono tenere il bimbo in braccio, addirittura sul sedile anteriore, pensando di riuscire a trattenerlo in caso di frenata o tamponamento possono invece portare conseguenze molto gravi. È quindi importante non solo utilizzare sempre tutte le precauzioni, ma anche scegliere un seggiolino sicuro e che abbia passato tutti i test.
Ma come si sceglie un seggiolino sicuro? Quali caratteristiche si devono analizzare? Di seguito vedremo insieme quali elementi prendere in esame e soprattutto scopriremo la classifica dei seggiolini auto più sicuri del 2022 secondo ADAC.
Quello dei seggiolini per auto è un mondo articolato, dove spesso i genitori faticano a orientarsi, sia per le normative mutevoli, sia per l’ampia offerta del mercato. Vediamo allora di fare chiarezza.
Il primo punto da considerare quando si vuole scegliere un seggiolino auto è il seguente: i seggiolini per bambini devono essere omologati in base a normative stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e in conformità ai regolamenti della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE). In altre parole, devono esibire un’etichetta che certifichi l’idoneità a trasportare un bambino.
I criteri di omologazione dei seggiolini auto sono due:
Il regolamento R44 (in due versioni R44-03 e R44-04) suddivide i seggiolini in cinque gruppi sulla base del peso del bambino:
Un secondo regolamento, introdotto nel 2013 e indicato dalla sigla ECE R129 o i-Size (nelle versioni R129/1 e R129/2), garantisce invece che l’omologazione del seggiolino auto sia a norma. Questa normativa suddivide i seggiolini in base all’altezza del bambino, applicando standard di sicurezza più elevati: i seggiolini con questo certificato, infatti, sono testati anche per gli impatti laterali e fronto-laterali (statisticamente più frequenti), in crash test con manichini più avanzati, dotati di più sensori in grado di rilevare la pressione data dagli urti.
Inoltre i seggiolini con questa certificazione presentano un ulteriore punto di ancoraggio: una cinghia antiribaltamento chiamata Top Tether, o un piede di supporto.
I seggiolini omologati R129 hanno un sistema di ancoraggio standardizzato a livello internazionale chiamato ISOFIX, che permette di agganciarli direttamente al veicolo per avere una maggiore stabilità e rendendo così superfluo l’uso della cintura di sicurezza per il fissaggio.
In una prima fase, la normativa i-Size ha introdotto il sistema ISOFIX con i seggiolini per bambini fino a 105 cm di altezza (equivalenti ai gruppi 0, 0+ e 1 della R44, cioè fino ai 18 kg), qui ne puoi trovare un esempio. Con una successiva modifica, l’omologazione i-Size si applica ora anche a seggiolini per bambini da 100 a 150 cm (equivalenti ai gruppi 2 e 3 della R44). In questo caso vi consigliamo di dare un’occhiata a questo modello qui.
Oggi la maggior parte delle case automobilistiche si sta adeguando: predispone le autovetture per il sistema i-Size, che, oltretutto, rende più facile il montaggio. R44 ed ECE R129 coesistono, quindi entrambi i tipi di seggiolino sono utilizzabili.
Le navicelle e ovetti (R44) vanno sempre montati contro il senso di marcia, perché i muscoli del collo del neonato non sono ancora sviluppati e le decelerazioni che si verificano durante la guida li potrebbero danneggiare.
Stessa indicazione anche per i seggiolini R129, che vanno montati controcorrente fino a 15 mesi di età. I seggiolini dal gruppo 1 in su (R44), invece, si possono fissare nel senso di marcia.
Inoltre, se il bambino è posizionato sul sedile anteriore, l’airbag deve essere disattivato. Perché? Ce lo spiega l’ADAC (Allgemeiner Deutscher Automobil-Club), il più grande club automobilistico d’Europa con sede a Monaco di Baviera che esegue periodicamente i crash test con i seggiolini.
Con un impatto alla velocità di 64 km/ora e l’apertura dell’airbag, spiegano gli esperti, è come se il bambino ricevesse un calcio nella schiena alla velocità di 300 km/ora. Senza airbag, invece, i danni sono più contenuti.
Ma quali sono le postazioni più sicure all’interno dell’autovettura? A destra, a sinistra, in centro? Davanti o dietro? La posizione più sicura in assoluto è ritenuta quella sul sedile posteriore centrale, perché equidistante dalle fiancate e dunque più protetta da eventuali urti laterali. Sistemare il seggiolino in questa posizione, però, è possibile solo se il sedile dispone di un sistema di ancoraggio a tre punti.
Al secondo posto, in termini di sicurezza, c’è il sedile posteriore destro: dal momento che la nostra guida è a sinistra, questo lato risulta protetto rispetto a possibili urti provenienti da sinistra. Dati ISTAT del 2018, infatti, confermano come il lato destro posteriore sia il meno incidentato.
Al terzo posto c’è il lato posteriore sinistro, anch’esso abbastanza sicuro rispetto agli urti frontali. In definitiva, la posizione meno raccomandabile è proprio quella anteriore a fianco del conducente dell’autovettura, anche se preferita dalle mamme e dai papà, perché è maggiore il controllo visivo sul bambino.
I seggiolini auto, prima che colorati ed esteticamente belli, devono essere sicuri e proprio per questo devono superare due tipologie di test per essere proposti sul mercato:
Secondo le valutazione di ADAC nel 2022 sono 19 i modelli che hanno superato i test e che risultano degli ottimi prodotti da acquistare. I migliori seggiolini auto della classifica, secondo ADAC, sono:
I test parlano chiaro: i passeggeri viaggiano alla stessa velocità dell’autovettura, e i tempi di un impatto sono rapidissimi. Se inizialmente la cintura trattiene il torace vicino al sedile, già dopo 90 millisecondi dall’impatto la testa della persona subisce un brusco scatto, in avanti e poi indietro, che può ledere collo e colonna vertebrale.
Che cosa può succedere a un bambino che non viaggia in sicurezza? Prima di tutto ricordiamo che, anche a basse velocità (addirittura a 10-15 km/h) e per tragitti molto brevi, il rischio di un incidente c’è e non va sottovalutato. Pertanto il bambino va sempre assicurato al suo seggiolino.
E se non lo facciamo? Ecco che cosa può succedere. Se è seduto sulle ginocchia del passeggero, l’urto lo strappa via e lo catapulta sul lunotto anteriore, dove è verosimile che venga schiacciato da chi lo teneva in braccio per effetto dell’inerzia. Se invece è seduto sul sedile posteriore, magari senza cintura, può volare nell’abitacolo, urtando le pareti e subendo traumi a capo, collo e spalle.
Lesioni o, peggio, il decesso non sono eventi improbabili come spesso si è portati a pensare, anzi secondo il rapporto ACI-ISTAT sugli incidenti stradali, nel 2021, in Italia, si sono verificati 151.875 incidenti, che hanno provocato 2.875 morti (in media 7,9 al giorno). Di questi, 28 erano bambini tra 0 e 14 anni.
Ma si possono ridurre i rischi? Certamente! Usando sempre un seggiolino sicuro o il rialzo, anche nei piccoli spostamenti, almeno finché il bambino non arriverà a un’altezza tale da poter usare le cinture dell’autovettura.
Come capire a colpo d’occhio se quel bellissimo seggiolino è a norma? Semplicemente perché esibisce un’etichetta arancione con la scritta ECE R44/04 o i-Size a seconda del regolamento seguito.
L’etichetta riporta il range di peso del bambino, il numero univoco del lotto, il codice a barre e il nome del produttore. La presenza di una “E” su di essa indica invece se l’omologazione è stata effettuata in Europa, mentre il numero che segue individua il paese europeo: l’Italia ha come indicazione E3.
Completa l’etichetta l’indicazione relativa al tipo di omologazione: universal, semiuniversal e per veicolo specifico, che indica se il seggiolino può essere usato con ogni tipo di vettura o solo con particolari modelli. Anche l’etichetta i-Size è di colore arancione e riporta, invece del peso, le indicazioni relative all’altezza.
Vista la complessa suddivisione dei seggiolini sulla base di peso e altezza, quanti seggiolini si dovranno acquistare nella vita del bambino? Iniziamo dicendo che è sbagliato precorrere i tempi scegliendo un seggiolino più grande del necessario, sperando di poterlo sfruttare più a lungo: se il bambino non è saldamente assicurato ma si sposta all’interno del seggiolino, la sicurezza dell’imbrago non è garantita.
C’è però una buona notizia, esistono dei seggiolini con una lunga vita! Si tratta dei seggiolini chiamati multi-Gruppo che sono realizzati in modo da servire più a lungo, da 0 a 18 kg, e dunque da 0 a 4 anni: per tale motivo sono dotati di imbottiture protettive aggiuntive. Appartengono al gruppo misto 0+/1 e, nel primo periodo, svolgono le funzioni dell’ovetto, per poi trasformarsi in un seggiolino vero e proprio. Ne potete trovare un esempio qui oppure a questo link, due proposte con fasce di prezzo differenti, ma ottime prestazioni.
Per capire quando è arrivato il momento di cambiare seggiolino, è sufficiente controllare se la testa del bambino supera l’altezza dello schienale: in caso affermativo, è il momento di passare a un altro modello.
Fino ai 15 mesi comunque i seggiolini vanno montati in senso contrario alla marcia (o anche lateralmente rispetto alla marcia) come stabilito dal Regolamento n. 129 (UN/ECE). Solo se il bambino ha compiuto i tre anni di età e ha raggiunto un’altezza di 1,50 mt può essere “promosso” e passare sul sedile anteriore, come stabilito dall’Art. 172 del Codice della Strada.
I rialzi, adattatori, cuscini ausiliari o “alzabimbo” sono sedili che sollevano il bambino di circa 15 cm, permettendo di agganciarlo con le cinture di sicurezza in dotazione alla vettura, facendole passare sopra spalla e bacino. Siccome sono sprovvisti di schienale, si possono usare con bambini dai 125 cm in su di altezza. Sono chiamati anche booster, e solitamente coprono la fascia di età dai 5 ai 12 anni (15-36 kg di peso), fino al metro e mezzo di altezza. Potete trovarne qui un esempio oppure potete dare un’occhiata a quest’altra proposta un po’ più economica.
Dal 7 novembre 2019 è entrato in vigore l’obbligo di installare dispositivi anti abbandono per il trasporto di bambini fino a 4 anni. Si tratta di sensori che rilevano il peso del bambino e, nel caso questi venga “dimenticato” in auto, attivano un allarme sul cellulare del genitore.
Tali dispositivi possono essere già integrati nella vettura o nel seggiolino stesso, oppure sono installabili in un secondo momento, come ad esempio questo.
Dal 6 marzo 2020 sono entrate in vigore le sanzioni per chi non si adegua: una multa compresa fra tra 81€ a 326€ e 5 punti in meno dalla patente, che si trasforma in sospensione della stessa fino a due mesi, in caso di recidiva nei due anni successivi alla prima multa.