Aspettare un bambino, diventare genitori, sono eventi carichi di timori, aspettative e nuove sensazioni per la coppia. Nella donna avvengono una serie di cambiamenti fisiologici preparatori, sia fisici sia psicologici, per l’ingresso in una nuova fase della vita. Allo stesso modo il partner, che ha il limite di non vivere nel proprio corpo queste trasformazioni, si prepara ad affrontare un importante cambiamento. Già durante la gravidanza anche la vita sessuale va incontro a una serie di adattamenti e nuove scoperte che, se vissute con curiosità e serenità, rappresentano un nuovo spazio da esplorare e un arricchimento per la coppia e per i nuovi equilibri. E dopo la nascita del piccolo, cosa accade?
La paura che la frequenza dei rapporti sessuali dopo il parto diminuisca all’interno della coppia rappresenta una delle preoccupazioni più diffuse tra le donne. A tal proposito va sottolineato che sono pochi gli studi che indagano la sessualità nella coppia, molti dei quali si focalizzano quasi esclusivamente sulla donna. [1] Ciò che emerge in modo abbastanza frequente dai dati a disposizione è la mancanza di supporto fornita da figure professionali esperte in materia e la necessità di implementare e migliorare il supporto alle donne e alle coppie in generale anche durante la gravidanza.
Lo stato di gravidanza crea una condizione psicofisica favorevole a un arricchimento della sessualità: l’aumento degli ormoni in circolo, la presenza delle endorfine, l’abbassamento della soglia sensoriale, una maggiore irrorazione sanguigna nei genitali, l’aumento di volume e di reattività uterina, sono tutti fattori che consentono di godere profondamente del proprio corpo forse più che in ogni altro momento della vita. Eppure il vissuto delle donne in relazione alla sessualità in gravidanza è spesso influenzato da fattori socio-culturali e credenze che contribuiscono a introdurre dinamiche disfunzionali nella coppia.
Ritrovare una buona intimità sessuale dopo il parto rappresenta un obiettivo importante di salute e benessere. Ciò dipende dal rispetto dei propri tempi di adattamento alla nuova dimensione di coppia ed è un qualcosa che necessita di tempo, pazienza, comprensione e ascolto da parte di entrambi i partner.
Nei primi 40 giorni di vita del bambino, diversi fattori possono impattare negativamente sul desiderio e l’eccitazione sessuale, e comportare disfunzioni sessuali nel post-partum e durante il puerperio. Tra questi sono presenti:
Lo studio di Pastore e collaboratori evidenzia come in un range di tempo che va dalle due settimane agli 11 mesi dopo il parto la ripresa dei rapporti sessuali avvenga in media dopo 1,9 mesi dal parto. [2]
Secondo lo studio di Rowland e colleghi le motivazioni per l’assenza di rapporti sessuali dopo sei settimane dal parto sono: stanchezza eccessiva, assenza del desiderio, timore di dolore e divieto posto dal ginecologo. [3]
Il dolore genitale durante o, più raramente, dopo il rapporto sessuale (chiamato dispareunia) può essere presente nel post-partum ed è strettamente correlata al tipo di parto. In caso di traumi perineali ed episiotomia, e in caso di utilizzo di strumenti quali la ventosa ostetrica o il forcipe, la dispareunia post partum è molto elevata; [4]
è invece minore a seguito del taglio cesareo, dove non vi è interessamento della muscolatura del perineo.
Nell’uomo invece la sessualità non sembra influenzata dalla tipologia di parto della donna. [5]
La perdita di desiderio, fattore che, come detto, incide in maniera importante sul tema sesso dopo il parto, riguarda anche la neomamma che, assorbita fisicamente e mentalmente nel suo nuovo ruolo, è portata a sentirsi più mamma che donna. Questo disinteresse è favorito naturalmente da variazioni ormonali, ma intervengono anche numerosi fattori psicologici. L’uomo a sua volta può avere una caduta del desiderio sessuale in questa fase, determinata da vari fattori:
Buoni alleati per superare questo momento nella coppia sono la comunicazione, la condivisione e il desiderio di entrambi di trovare un compromesso. Il ritorno del desiderio e la ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto avviene in genere nel giro di tre mesi, sempre considerando la variabilità soggettiva della coppia, anche in relazione alla loro sessualità pregressa.
Durante l’allattamento si registra una caduta del progesterone accompagnata dall’aumento della prolattina e dell’ossitocina. L’aumento della prolattina, ormone che stimola la lattazione, comporta una diminuzione degli androgeni che portano a un calo della libido e a una diminuzione degli estrogeni responsabile di una minore lubrificazione vaginale.
Quindi le problematiche riscontrate in questa fase possono essere:
Per ciò che concerne la ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto cesareo non sembrano esserci significative differenze rispetto al parto per via vaginale, se non per il fattore legato al dolore perineale che, come abbiamo visto, rappresenta soltanto una parte dei complessi e numerosi fenomeni di cambiamento/adattamento al nuovo equilibrio.
Ecco alcuni aspetti molto importanti che riguardano la donna e che possono favorire una buona ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto:
Ostetrica presso i presidi ospedalieri di S. Donà di Piave (VE), Policlinico Universitario a gestione diretta di Udine e Azienda Ospedaliera e Universitaria di Careggi di Firenze. Nel corso della propria formazione ha approfondito in particolare la fisiologia della nascita, la cultura della sicurezza, gli strumenti della comunicazione efficace in ambito sanitario, l’intelligenza emotiva e il benessere organizzativo nei luoghi di lavoro.