Già nel corso della gravidanza, la stipsi o stitichezza rappresenta un sintomo molto comune, dovuto a diverse ragioni legate alla gestazione stessa, ovvero all’aumento del progesterone e all’aumento del volume uterino che preme sull’intestino rallentandone la motilità. Analogamente, questo disturbo può presentarsi anche nelle settimane successive al parto, in maniera più o meno marcata, a causa delle numerose conseguenze della gravidanza stessa e dell’evento nascita, indipendentemente dalla modalità del parto, se naturale o cesareo.
La stipsi è una riduzione del numero di evacuazioni determinato da rallentamento del passaggio intestinale con difficoltà nell’espulsione delle feci. Questo evento, come detto, si verifica sia durante la gravidanza, per le modificazioni corporee fisiologiche, sia nel periodo che segue il parto.
Ma quali sono le cause della stitichezza nel post-partum? I numerosi cambiamenti che la gravidanza comporta, assieme alle modificazioni subite durante il travaglio e il parto, possono determinare la stipsi dopo la nascita del bambino. In particolare, le principali cause sono:
L’eventuale presenza di stitichezza nel puerperio, ovvero nelle prime sei settimane dopo la nascita (il tempo necessario affinché l’apparato genitale torni alle condizioni pre-gravidiche), non si può eliminare completamente poiché persistono ancora delle cause legate ai cambiamenti che si sono verificati durante la gestazione (l’aumento del progesterone) e il parto (alterazioni di funzionalità del pavimento pelvico). Nonostante ciò, è però possibile lavorare su:
Questi consigli, utili in generale per prevenire la stitichezza nel post parto, non eliminano completamente il problema qualora fosse già comparso, ma possono decisamente migliorare la condizione della donna durante e dopo le evacuazioni e migliorare il suo benessere psico-fisico.
L’alimentazione, l’idratazione e l’attenzione agli stili di vita sono rimedi naturali che, dopo il parto, possono migliorare senza particolari sforzi e costi una condizione di stitichezza. Oltre a questi, esistono anche dei rimedi farmacologici, sia con formulazioni da banco sia su prescrizione medica. La terapia per la cura della stitichezza post-partum più frequente è quella che prevede l’utilizzo di lassativi, ma gli studi scientifici non hanno rilevato prove chiare ed esaustive sul loro utilizzo, considerando soprattutto gli effetti a breve e lungo termine, ovvero crampi addominali intensi.
Per le terapie farmacologiche è sempre bene confrontarsi con il proprio medico, al fine di valutare quella più adatta alla propria condizione e alle proprie caratteristiche, tenendo in considerazione l’interazione con altri farmaci eventualmente utilizzati oppure con l’allattamento.
La stitichezza dopo il parto, come detto, può essere spesso fisiologica, conseguente cioè alle modificazioni dovute alla gravidanza e all’evento nascita. Viene infatti riscontrata nel 47% dei parti naturali e nel 57% dei tagli cesarei, ma con le dovute accortezze si risolve spontaneamente nel giro di alcune settimane.
Se la condizione di stitichezza persiste oltre i quattro-cinque giorni consecutivi o in caso di dolore costante o altri sintomi gastrointestinali come nausea e vomito importanti, è bene un confronto con il professionista sanitario per valutare insieme la situazione e il trattamento migliore da utilizzare, al fine di contrastare i sintomi ed escludere altre cause.