Durante il traguardo dei 4 mesi, abbiamo visto il bambino diventare più partecipe e protagonista di ciò che gli accade intorno (una crescente consapevolezza nei confronti del mondo circostante, nuove competenze motorie che gli consentono sequenze di movimenti più complessi).
Il compimento dei 7 mesi segna l’ingresso del bambino in una nuova fase di sviluppo, eccitante ed emozionante: maturano in lui nuove capacità motorie, sociali e cognitive, e per i genitori ciò comporta un cambiamento di ruolo, dovendo esercitare anche un maggior controllo fisico e dell’ambiente. Questo passaggio può suscitare sentimenti misti di piacere ed eccitazione per i suoi progressi, ma anche di possibile ambivalenza verso la sua nuova indipendenza («Come è bravo a fare da sé»; «Ha meno bisogno di me») e, se siete entrambi rientrati al lavoro, di difficoltà quando lo si deve lasciare ad altre persone. Riconoscere questi sentimenti, condividerli con persone di fiducia o anche con professionisti quando ne sentite il bisogno, può aiutare a sentirvi più forti nell’affrontare questa nuova fase e a trasmettere maggior fiducia al vostro bambino.
Il suo temperamento è sempre più evidente, così come le caratteristiche individuali che lo differenziano dai coetanei. Ricordate che lo sviluppo psicomotorio ha modi e tempi diversi da bambino a bambino; ma se avete dubbi sul suo comportamento confrontandolo con quello dei coetanei, non esitate comunque a parlarne con il vostro pediatra o con le educatrici.
La maggior parte dei bambini, non tutti, a questa età possono stare seduti da soli per terra senza appoggio, da distesi sanno rotolare, messi a pancia sotto fanno perno sull’ombelico e si spostano di lato per andare a raggiungere un oggetto che li attrae; alcuni strisciano in avanti e altri hanno iniziato a mettersi carponi e a spingersi indietro. Ci sono anche quelli che stanno iniziando a gattonare e tentano di alzarsi in piedi aggrappandosi a qualcosa. Utilizzano ora pollice e indice a mo’ di pinza (senza usare ancora la punta delle dita), si passano gli oggetti tra le mani e sanno lasciar cadere un oggetto ed esplorare le sue proprietà (dal seggiolone lasciano l’oggetto e guardano dove è caduto, voi glielo ridate e loro lo ributtano giù e lo osservano…).
Le capacità di spostarsi nello spazio sono accompagnate da nuove capacità mentali nella sfera della comunicazione, delle relazioni, del gioco, dell’alimentazione e del sonno. L’aspetto principale è dato dalla consapevolezza della differenza fra le varie persone e i diversi ambienti; inoltre il bambino impara che gli oggetti e le persone continuano a esserci anche quando lui non può vederli.
Può essere difficile gestire la separazione dall’adulto ed è molto di aiuto per il bambino sentire di avere il controllo sulla situazione: poterla prevedere, sapere cosa aspettarsi, sentirsi compreso e sostenuto nel momento di difficoltà, così come percepire dai vostri comportamenti e dalle vostre espressioni che avete fiducia nella sua possibilità di farcela.
Per questo le routine che avevate instaurato nei mesi scorsi sono ancora più utili in questa fase per promuovere nel bambino il senso di controllo sull’ambiente e la fiducia nelle proprie capacità. Se ne possono instaurare di nuove, oppure si possono rafforzare quelle esistenti, ad esempio quando dovete andare via e lasciarlo ad altri oppure nel momento dell’addormentamento (e del riaddormentamento): tutte separazioni quotidiane dall’ambiente esterno e dall’adulto che il bambino deve imparare a gestire.
Il bambino inizia a giocare a “cucù”, a scoprire un oggetto che è nascosto prima in parte e poi del tutto. Capisce sempre più parole e le vostre espressioni collegate alla pronuncia di queste lo aiutano a capire e a comunicare con voi: inizia a imitare alcune vostre espressioni mimiche, dato che ancora non sa pronunciare ciò che sente. Dopo i 6 mesi, ai vocalizzi e gorgheggi si aggiunge la lallazione («ma-ma», «da-da»…). Bellissimo sfogliare e leggere con lui i primi libricini, accompagnando con sorpresa e variazioni del tono della voce la descrizione di ciò che leggete. Può anche essere una fase frustrante perché comincia a capire di più sul suo mondo, ma non può ancora intervenire pienamente su quella comprensione, né sul suo controllo e capacità di fare ciò che vede fare ai più grandi. Gestire sia l’emozione sia la frustrazione diventa una sfida che spesso può essere accompagnata da fasi di fragilità e disorganizzazione a livello comportamentale («Ha improvvisamente cominciato a piangere di più, a essere più irritabile») o anche di regressione («Ha ricominciato a svegliarsi la notte», «Non sta più da solo per del tempo, vuole sempre potermi vedere»). È un passaggio normale, associato ai grandi progressi che abbiamo visto esplodere in questa fase e che “rubano” tante energie alla capacità di autoregolare il proprio comportamento: sarà tutto superato nel giro di pochi giorni o settimane, quando le nuove competenze si saranno consolidate, grazie alla ripetizione, alle esperienze di prova ed errore, nonché alla fiducia, al sostegno e alla condivisione che avrà percepito da parte vostra.
I bambini hanno prima il desiderio di fare una cosa che vedono fare, poi acquisiscono la capacità di farla. Il significato che quell’azione assume per loro dipende dal modo in cui la fate voi e da come li guardate e li ascoltate mentre loro la ripetono. Voi li aiutate a dare significato e a sviluppare la consapevolezza di come certe cose possono essere fatte o meno. Si inizia a parlare di “disciplina”, uno dei grandi doni che potete trasmettere al vostro bambino aiutandolo a maturare gli strumenti per controllare e regolare sempre meglio il proprio comportamento. Nei prossimi 2-3 mesi aumenteranno le competenze di spostamento nello spazio, il bambino inizierà a imitare sempre di più i vostri gesti, comprenderà meglio le vostre emozioni e sentimenti, e ciò lo aiuterà a utilizzare la guida che gli state dando: ricordate che uno dei regali più grandi che possiamo fare a un bambino è concedergli tempo e occasioni per scoprire, creare, inventare, elaborare nella fantasia e appassionarsi.