Un film è sempre un pretesto. In questo caso, attraverso il film, il regista ci racconta la sua storia e quella del drammatico rapporto tra Turchia e Grecia nel secondo dopoguerra.
Il protagonista è Fannis, professore di astronomia ad Atene, che riceve la notizia dell’improvviso arrivo in città del nonno Vassilis. Lo aspetta da quando, ancora bambino, è stato deportato da Costantinopoli con i genitori.
Inizia così un viaggio nel passato, che farà rivivere a Fannis le tappe della sua vita, le sue esperienze in Turchia e in Grecia, gli affetti perduti, ma mai dimenticati. È un viaggio gustosissimo, soprattutto, che comincia proprio dalla bottega delle spezie del nonno, in cui si impara l’astronomia e la geografia attraverso i sapori e l’assaggio, e finisce con un pizzico nei piatti serviti a tavola con tutta la famiglia. Piatti turchi e greci che si scontrano in un contesto che vuole tracciare una linea di demarcazione tra i due universi.
È un film da vedere in famiglia, ma soprattutto da condividere con i nonni, perché è proprio della forza delle loro storie che si parla. Il piccolo Fannis imposterà il suo futuro in base alle cose vissute (più che imparate) nella soffitta della bottega, guidato da un nonno che non rivedrà più. Perché gli insegnamenti sono come le fotografie, si mantengono vivi nei ricordi.
Consigliato ai ragazzi, perché possano leggere oltre le vicissitudini non sempre positive della vita e cercarne il giusto significato.
Un tocco di zenzero, Grecia e Turchia 2009, commedia 108’, regia di Tassos Boulmetis.