In Italia sepsi e meningite sono meno frequenti rispetto al resto d’Europa. In ogni caso, più colpiti sono i bambini piccoli, sotto l’anno di età, come riporta anche il Ministero della Salute. La letalità è elevata: muore fra il 10 e il 15% dei soggetti che si ammalano; in un terzo dei casi sopravvissuti ci saranno esiti permanenti (sordità, ritardo mentale, amputazioni). Scopriamo come funzionano i vaccini.
Ci sono cinque diversi gruppi di meningococco capaci di provocare queste malattie. In Italia la maggior parte delle meningiti e delle sepsi è causata dai tipi B e C ma sono in aumento anche i casi dovuti ai ceppi A, W, Y.
Oggigiorno esiste un vaccino per la meningite di tipo A, B, C, W e Y, sia per gli adulti sia per i bambini.
Il vaccino per il meningococco C è stato il primo a essere disponibile per l’uso universale; i vaccini precedenti erano indicati solo per le cosiddette categorie a rischio.
Si è invece riusciti a preparare un vaccino per il meningococco B solo da pochi anni, a causa della somiglianza tra la capsula batterica e un antigene normale delle cellule del sistema nervoso.
Recentemente si è reso disponibile un nuovo vaccino tetravalente per la meningite (si chiama Mcv4), che protegge contro le malattie invasive causate da meningococco A, C, W135 e Y, e ha una maggiore durata della copertura rispetto ai vaccini precedenti, che offrivano una protezione per un periodo inferiore ed erano quindi inadatti per un piano di vaccinazione universale.
Per i bambini e per i soggetti a rischio l’offerta di questi vaccini è gratuita.
Come abbiamo detto, la malattia ha la sua maggiore incidenza nel primo anno di vita e quindi sarebbe importante somministrare il vaccino per la meningite già ai neonati (abbiamo parlato del calendario vaccinale in un articolo dedicato). Per questioni organizzative e di contenimento del costo del vaccino per la meningite, tenuto conto delle diverse rilevanze epidemiologiche, il calendario vaccinale propone il vaccino antimeningococco B fin dal terzo mese di vita e l’antimeningococco C (oggi sostituibile col vaccino per la meningite tetravalente) al tredicesimo.
È comunque possibile proporre il vaccino per la meningite A, B, C, W e Y anche agli adulti. Non c’è alcuna controindicazione all’utilizzo del vaccino per la meningite in gravidanza.
Il vaccino per la meningite non è obbligatorio ma rappresenta una grande opportunità di protezione contro una malattia che, seppur rara, crea notevole allarme sociale, giustificato dalla frequente drammaticità della sua evoluzione.
Abbiamo già visto che la malattia da meningococco può avere uno sviluppo tumultuoso e fulminante; manca il tempo di aspettare la produzione di anticorpi nuovi da parte dell’organismo, per cui la presenza di quelli derivati dal vaccino possono risultare determinanti; l’efficacia del vaccino si mantiene solo finché c’è un alto livello di anticorpi circolanti.
In passato, i vaccini “glicoproteici” assicuravano una protezione di breve durata. Gli attuali vaccini antimeningococco sono tutti “coniugati”, cioè associati a proteine “stabilizzanti” che assicurano una prolungata persistenza di anticorpi circolanti protettivi; si stima una durata di copertura di almeno 5 anni.
Il vaccino per la meningite comporta solo dei pro o anche dei contro?
Il vaccino per la meningite B mostra – sia negli adulti sia nei bambini –, tra i suoi possibili effetti collaterali, febbre (a volte elevata), sonnolenza, irritabilità e reazioni locali; le reazioni sono maggiori se la somministrazione è associata ad altri vaccini.
Così come per il vaccino quadrivalente, anche per quanto riguarda il vaccino contro la meningite C questi effetti collaterali sono meno frequenti.
Ma il vaccino per la meningite comporta dei rischi? Non sono stati segnalati effetti collaterali gravi e soprattutto reazioni che abbiano dato luogo a esiti permanenti, per cui il vaccino per la meningite (per il bambino come per l’adulto) può essere considerato sicuro e protettivo. Ricordiamo che vale sempre la raccomandazione di segnalare al proprio medico gli eventuali effetti avversi riscontrati.
L’unica vera controindicazione per il vaccino contro la meningite (anche in questo caso negli adulti come nei bambini) resta la reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o la reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino.
Aver già avuto una precedente malattia da meningococco non solo non rappresenta una controindicazione al vaccino per la meningite ma addirittura è motivo di rinforzo dell’indicazione.
dal 1990 è pediatra di famiglia a Salice Salentino (LE). Responsabile nazionale ACP per le vaccinazioni e il controllo delle malattie infettive, membro del Comitato editoriale della rivista pediatrica Medico & Bambino, collabora inoltre con Quaderni ACP, la rivista della Associazione Culturale dei Pediatri, e con Uppa.