Il vaccino esavalente rientra tra le vaccinazioni previste per i bambini nel corso del primo anno di età. Il termine “esavalente” indica che attraverso una sola iniezione è possibile ottenere la protezione nei confronti di sei malattie differenti. In questo modo si semplifica la vaccinazione, poiché diminuisce il numero di iniezioni per il bambino, il fastidio che queste comportano e anche il numero di volte che i genitori devono recarsi dal pediatra o al centro vaccinale.
Il vaccino esavalente è un vaccino combinato, raggruppa cioè in un’unica fiala sei differenti vaccini che proteggono da:
Si tratta di malattie che possono avere conseguenze molto gravi, in particolare se contratte nei primi mesi di vita.
La difterite è una malattia causata dal batterio Corynebacterium diptheriae, che può infettare le vie aeree superiori (o più raramente la cute) e rilasciare una tossina in grado di danneggiare i tessuti. Il batterio si trasmette per via aerea attraverso le goccioline respiratorie (tosse, starnuti) o più raramente tramite il contatto con oggetti contaminati dalle secrezioni di un paziente.
La difterite si manifesta con mal di gola, febbre e la comparsa di una membrana grigiastra sulla superficie delle tonsille e della gola. La gravità della malattia dipende dalla diffusione della tossina, e le possibili complicanze riguardano il sistema respiratorio, il cuore, i reni e il sistema nervoso.
Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani, un bacillo che cresce solo in assenza di ossigeno (cioè è anaerobio), ed è presente in natura sia in forma vegetativa (è in grado cioè di riprodursi) che sotto forma di spore. Il batterio in forma vegetativa produce una tossina estremamente potente e tossica per le cellule del sistema nervoso centrale.
Il tetano non si trasmette da persona a persona. Il contagio avviene generalmente attraverso la penetrazione delle spore contenute nel terreno attraverso una ferita; in assenza di ossigeno le spore si possono trasformare nelle forme vegetative, che producono la tossina. La tossina agisce sulle cellule del sistema nervoso, interferendo con la regolazione dell’attività dei muscoli e causando contrazioni e spasmi. Il rischio di morte è elevato e dipende dalla tempestività con cui si intraprende il trattamento.
La pertosse è una malattia infettiva molto contagiosa causata dal batterio Bordetella pertussis. Il contagio avviene per via aerea, attraverso goccioline di saliva diffuse nell’aria quando il malato tossisce. Il batterio della pertosse causa infezioni delle vie aeree e la malattia si caratterizza per una tosse molto intensa (parossistica) e di lunga durata. Nel neonato e nei bambini al di sotto di un anno, la pertosse può essere molto grave e in alcuni casi mortale.
La poliomielite è una grave malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus. Il contagio avviene prevalentemente per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati. In alcuni casi il virus della poliomielite danneggia le cellule del sistema nervoso, causando la paralisi dei muscoli. Il virus della polio è stato completamente debellato nel continente europeo nel 2002, ma circola ancora in alcune aree geografiche del mondo.
L’epatite B è una malattia virale che colpisce principalmente il fegato. Si trasmette dalla madre al neonato durante il parto nel caso in cui la donna sia venuta in precedenza a contatto – attraverso rapporti sessuali o strumenti contaminati da sangue infetto (aghi, siringhe) – con il sangue e altri fluidi corporei di persone ammalate o di portatori sani. Oltre all’infezione acuta del fegato, il virus dell’epatite può causare un’infezione cronica, cirrosi epatica e tumore al fegato. Questi rischi sono più elevati quando l’infezione colpisce i bambini piccoli.
L’Haemophilus Influenzae è un batterio che può causare infezioni delle vie aeree e, soprattutto nei bambini di età inferiore a 5 anni, può diffondersi ad altri organi dando luogo alla cosiddetta “malattia invasiva” sotto forma di polmonite, meningite (se colpisce il sistema nervoso centrale) o sepsi (infezione generalizzata). Anche questo batterio si trasmette attraverso le goccioline respiratorie e spesso infetta le persone senza che queste manifestino alcun sintomo (si parla, in questo caso, di portatori sani).
Il vaccino esavalente contiene i cosiddetti “antigeni”, necessari per stimolare la risposta del sistema immunitario nei confronti delle sei malattie.
Nel caso dei vaccini contro pertosse, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae, gli antigeni sono rappresentati da frammenti dei virus o dei batteri, mentre nel caso dell’antidifterica e dell’antitetanica si tratta della tossina prodotta da questi batteri che è stata resa del tutto innocua.
Oltre agli antigeni, il vaccino contiene sali di alluminio, che rendono più efficace la risposta da parte del sistema immunitario e sono per questo definiti “adiuvanti”, e altri eccipienti utilizzati come conservanti.
Sì, il vaccino esavalente è obbligatorio in Italia, la decisione di non vaccinare il proprio figlio comporta l’impossibilità di iscrizione ai servizi e alle scuole dell’infanzia, nonché sanzioni pecuniarie per i genitori.
L’obbligo riguarda sia il ciclo primario di tre dosi, da effettuare nel corso del primo anno di vita, sia i richiami dei vaccini difterite-tetano-pertosse-poliomielite previsti tra i 5 e i 6 anni e nell’adolescenza.
Il vaccino esavalente prevede la somministrazione di tre dosi nel corso del primo anno di vita. La prima dose viene somministrata nel bambino tra i 60 e i 90 giorni di età, la seconda dose di esavalente viene somministrata nel quinto mese, mentre la terza dose di esavalente nell’undicesimo.
La somministrazione del vaccino avviene per via intramuscolare, con una piccola puntura nella coscia, e generalmente, nella stessa seduta, viene somministrato anche il vaccino antipneumococco (con una seconda puntura in un altro punto del corpo).
Oltre alle tre dosi del ciclo primario, sono previsti richiami per quattro dei vaccini presenti nell’esavalente, ovvero difterite, tetano, pertosse e poliomielite, in quanto l’immunità non ha una lunga durata.
Il primo richiamo è previsto tra i 5 e i 6 anni di età, insieme al vaccino contro morbillo-parotite-rosolia-varicella. Il secondo richiamo, invece, avviene nell’adolescenza, dopo i 12 anni. Anche questi richiami rientrano tra i vaccini obbligatori.
Il vaccino contro l’epatite B non richiede richiami perché la protezione contro l’infezione ha una lunga durata, mentre per l’haemophilus influenzae non sono previsti richiami perché i rischi di malattia invasiva riguardano prevalentemente i bambini di età inferiore a un anno (o i soggetti con deficit del sistema immunitario).
In età adulta sono raccomandati richiami del vaccino contro difterite-tetano-pertosse ogni 10 anni e questa stessa vaccinazione è raccomandata alle donne in gravidanza, tra la 27^ e la 32^ settimana di gestazione.
Quando si parla di reazioni al vaccino esavalente si intendono gli effetti collaterali di lieve entità e di breve durata che compaiono dopo la somministrazione. I più frequenti sono locali e riguardano rossore, dolore e gonfiore nella zona in cui è stata effettuata l’iniezione.
Può comparire anche un po’ di febbre dopo il vaccino esavalente, generalmente nelle 24 ore successive alla somministrazione e per la durata di uno-due giorni.
Il vaccino esavalente può causare inoltre sonnolenza, diminuzione dell’appetito e vomito. Meno frequenti sono le manifestazioni di pianto inconsolabile.
Gravi reazioni al vaccino esavalente sono invece molto rare: in cinque casi su un milione possono comparire convulsioni, mentre il rischio di una reazione anafilattica (grave allergia) è ancora più basso, nell’ordine di un caso per milione.
Il vaccino esavalente è controindicato in chi ha avuto una grave reazione allergica in occasione di una precedente somministrazione o verso uno dei componenti del vaccino.
La presenza di una malattia acuta al momento della vaccinazione può rappresentare una controindicazione temporanea. La necessità di posticipare la vaccinazione sarà decisa dal medico vaccinatore.
Il vaccino esavalente è pericoloso? Come qualsiasi farmaco, anche il vaccino esavalente non è esente da possibili controindicazioni. Come già detto, però, gli effetti collaterali sono in genere di breve durata e si risolvono spontaneamente nell’arco di pochi giorni, reazioni gravi sono molto rare e i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi.
Nel caso dello shock anafilattico, evento molto grave e potenzialmente mortale, esistono procedure consolidate per intervenire tempestivamente ed evitare che ci siano conseguenze.
Non sono invece documentati danni permanenti o a lungo termine direttamente associati al vaccino esavalente.
Prima di poter mettere in commercio un vaccino combinato è necessario documentare attraverso studi clinici che la sicurezza e l’efficacia della combinazione sono paragonabili a quelle delle somministrazioni separate dei singoli vaccini.
Questo è avvenuto anche nel caso dell’esavalente: gli studi disponibili indicano che non ci sono differenze nell’efficacia e nella frequenza e gravità degli effetti indesiderati tra le due opzioni (vaccino combinato e vaccini separati).
C’è chi teme che il sistema immunitario possa essere sovraccaricato dalla presenza di troppi antigeni, ma questa è una preoccupazione che non trova fondamento, perché l’organismo del bambino alla nascita e nei primi mesi di vita è esposto al contatto con un numero estremamente elevato di antigeni mai incontrati prima.
La possibilità di somministrare in sicurezza più vaccini contemporaneamente in un’unica occasione è un vantaggio innanzitutto per il piccolo, in quanto riduce le iniezioni e quindi il dolore e lo stress, e per tutto il nucleo famigliare, poiché diminuisce il numero di sedute vaccinali.
medico e specialista in Farmacologia Clinica, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, dove è responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia. Si occupa principalmente del monitoraggio dell’uso dei farmaci nei bambini e negli adolescenti e del trasferimento dell’informazione sull’impiego dei farmaci, in particolare per quanto riguarda la gravidanza, l’allattamento e l’età pediatrica, agli operatori sanitari e ai cittadini.